Inceneritore, il futuro è nelle mani del Tar. Attese e angosce per la sentenza sul ricorso.
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- Creato Mercoledì, 09 Gennaio 2013 09:17
- Pubblicato da LA NAZIONE
Il futuro dell’inceneritore è ancora una volta nelle mani dei giudici del Tar. In ballo c’è la concessione (o meno) della sospensiva alle nuove autorizzazioni rilasciate dalla Provincia all’impianto di incenerimento di Scarlino, contro cui sia il Comune di Follonica sia gli ambientalisti hanno presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale contestando una serie di presunte irregolarità: l’udienza è fissata per martedì e potrebbe premiare gli sforzi dell’amministrazione follonichese e dei comitati concedendo quindi la sospensione dell’efficacia dei nuovi permessi rilasciati dalla Provincia e quindi imponendo lo stop immediato dell’impianto, appena rientrato in funzione, oppure lasciare che i forni dell’inceneritore continuino a bruciare in attesa della discussione di merito che prenderà in esame i ricorsi esaminando tutta la documentazione presentata dalle parti.
Così i dipendenti e l’azienda rivivono un’esperienza già vissuta nel 2012, quando gli stessi soggetti avevano avanzato ricorso contro le prime autorizzazioni rilasciate dalla Provincia all’inceneritore, rimesso a nuovo da Scarlino Energia: in quell’occasione il Tar non concesse la sospensiva, ma lo fece subito dopo il Consiglio di Stato cui si appellarono gli ambientalisti e il Comune di Follonica. Da quel momento in poi l’impianto è rimasto fermo fino alle sentenze di merito, che hanno dato ancora una volta ragione all’amministrazione comunale e ai comitati individuando delle lacune nei permessi concessi dalla Provincia, anche riguardo alle ripercussioni che l’impianto avrebbe potuto portare sul territorio: in attesa del parere dei giudici però Scarlino Energia aveva avviato la richiesta di nuove autorizzazioni alla Provincia, ottenendole e quindi riuscendo (solo alcune settimane fa) a far ripartire l’inceneritore. Un breve periodo di pace con tutti i lavoratori rientrati al lavoro dopo mesi di cassa integrazione (l’ultimo ciclo è scaduto il 25 novembre), che adesso potrebbe essere interrotto dal nuovo appuntamento di fronte ai giudici del Tar. Non resta che aspettare la prossima settimana per conoscere il primo verdetto.
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