Autorizzato l’inceneritore di Scarlino. Periccioli e Siveri in coro: «Superati i vizi precedenti, questa volta l’impianto ha tutte le carte in regola»
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- Creato Venerdì, 19 Ottobre 2012 15:17
- Pubblicato da IL TIRRENO
GROSSETO. Parere favorevole alle nuove autorizzazioni e inceneritore del Casone pronto a riaprire i battenti. «Una buona notizia», secondo il presidente di Scarlino Energia Moreno Periccioli e i 60 dipendenti in cassa integrazione, che arriva lo stesso giorno della sentenza del Consiglio di Stato, che annulla definitivamente le vecchie documentazioni. «Se ci sono stati degli errori nella prima autorizzazione, stavolta sono stati corretti» dice l'assessore provinciale all'Ambiente, Patrizia Siveri. Intendiamoci: la sentenza in secondo grado non ha nessuna influenza a livello procedurale sulle nuove autorizzazioni. Ma è certo è che anche queste nuove autorizzazioni non passeranno inosservate agli occhi dei comitati ambientalisti, che, forti delle motivazioni del Consiglio di Stato, si dicono già pronti a ricorrere di nuovo al Tar. Dall'altra parte, invece, nella società sorge il dubbio del perché la sentenza, attesa da nove mesi, sia arrivata proprio il giorno della conferenza dei servizi.
«A pensar male a volte ci si azzecca. - dice il sindaco di Scarlino Maurizio Bizzarri - Ma penso che questa volta si tratti soltanto di un caso. Se davvero ci fosse stata una finalità, penso che sarebbe stata più sensata se la sentenza fosse arrivata prima del rilascio della Via». Il primo passo verso la riapertura dell'inceneritore, infatti, c'è stato poco più di una settimana fa, quando la giunta provinciale ha dato parere favorevole alla Via (Valutazione d'Impatto Ambientale). Ieri invece è arrivato il via libera dalla conferenza dei servizi per l'Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale), con il parere positivo di Provincia, Comune di Scarlino, Asl e Arpat. Ma l'agenzia ambientale ha voluto mettere delle prescrizioni, riferite all'arrivo nell'impianto dei rifiuti liquidi e il loro monitoraggio. Preso atto di queste aggiunte, la tavola rotonda ha dato il suo benestare al progetto “Termovalorizzatore e impianto di trattamento rifiuti liquidi di Scarlino”, autorizzato a bruciare 160mila tonnellate di cdr all'anno e non più 120mila, come invece prevedevano le vecchie autorizzazioni. «In particolare lo abbiamo trattato come un inceneritore e abbiamo chiesto alcuni adeguamenti alla società»" continua Siveri. «Questa volta la procedura è stata seguita correttamente» le fa eco Bizzarri. «Un'ottima notizia che conferma il buon lavoro svolto nella fase di elaborazione della documentazione del progetto del termovalorizzatore di Scarlino» dice Periccioli. Cdr che in buona parte arriverà dal neonato impianto delle Strillaie, a Grosseto. La procedura ora prevede la stesura di un verbale della conferenza, che porterà all'autorizzazione diretta. Un passaggio che richiederà qualche giorno. Dopodiché si potrà procedere alla riaccensione dei forni e alla ripresa dell'attività, con la soddisfazione dei dipendenti. Ma durante la conferenza dei servizi di ieri il voto non è stato unanime. Il Comune di Follonica infatti non ha espresso parere positivo, ritenendosi tutt'altro che soddisfatta delle risposte date dalla società riguardo alle osservazioni presentate dal proprio consulente, Paolo Rabitti. Lo stesso che ha supervisionato il ricorso che l'ente del Golfo ha presentato contro le vecchie autorizzazioni, quelle annullate dal Tar. «Prendiamo atto della decisione del Consiglio di Stato con soddisfazione» dice il sindaco follonichese Eleonora Baldi dalla Turchia, dove si trova in questi giorni. «Non è né una vittoria né una sconfitta, ma il riconoscimento che le opposizioni non erano poi così infondate». La società però ha rimesso mano là dove ce n'era bisogno, assicura Periccioli. «Con la documentazione depositata (quella per il rilascio di una nuova Via e Aia) abbiamo affrontato e colmato i vizi rilevati dai giudici. - spiega Periccioli - Abbiamo sempre fatto quanto ci è stato chiesto. Continueremo a farlo, nel massimo rispetto delle normative ambientali e della salute, confidando nella certezza delle regole».
Alfredo Faetti
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