Buongiorno, vorrei porvi un quesito che spero possa interessare tutti i visitatori del forum.
Il caso è il seguente : incidente stradale sul lavoro per colpa di un terzo responsabile. L' Inail effettua ild iritto di surroga e si fà risarcire dall' assicurazione dell' altro automezzo tutte le spese avute, acquisto protesi, visite mediche, assegni mensili per il periodo di infortunio e capitalizzazione della rendita. L' infortunato successivamente cita in giudizio l' assicurazione per ottenere il danno differenziale. In sede di giudizio dal danno complessivo, per evitare una duplicazione del danno, vengono dedotti gli importi in merito all' assegno mensile per il periodo dell' infortunio, e della capitalizzazione della rendita. Tralasciando il primo importo il secondo sfiora i 400.000 euro.
Quesito: in caso di morte dell' invalido con cause non riconducibili all' infortunio la famiglia perderebbe il diritto alla rendita mensile, ed ogni corrispettivo elargito dell' Inail terminerebbe in quel preciso istante. Un' altro soggetto a parità di danno e risarcimento ma senza aver l' infortunio sul lavoro e che morisse nella stessa giornata dell' invalido, lascerebbe in ogni caso agli eredi la somam detratta ins ede di giudizio come capitalizzazione della rendita. In tal caso si avrebbe una disparità di trattamento tra chi ha l' incidente causato da un terzo responsabile durante l lavoro o durante una semplice vacanza. I soggetti potrebbero morire anche un giorno dopo la chiusra ed il versamento dei corrispettivi, soltanto che nel primo caso l'Inail avrebbe un bel credito di cassa a differenza della famiglia del secondo caso.
Analizzando in prospettiva l' accadimento dei aftti e la loro evoluzione, che diritti avrebbe la famiglia
dell' invalido di vedersi riconoscere gli importi detratti ins ede giudiziaria dall' importo globale del risarcimento, e tenuti in cassa dall' Inail ????
Cordiali saluti..............