Secondo me non puoi fare niente. Ho trovato questo cercando sul web (forse l'hai trovato anche te e ti riferivi proprio a questo, wikipedia):
In ambito giuridico la collazione, disciplinata dagli artt. 737 e ss. del Codice Civile, è l'obbligo imposto a taluni soggetti (figli legittimi e naturali e loro discendenti legittimi e naturali nonché il coniuge) che accettino l'eredità, di conferire alla massa che compone il patrimonio del defunto, quanto dal medesimo ricevuto in vita per donazione diretta o indiretta, salvo che il testatore non li abbia da ciò dispensati. Presupposto perché operi l'obbligo della collazione è che il donatario accetti l'eredità. Ad esempio, se Tizio, vedovo con due figli, muore lasciando beni per 100 e donazioni effettuate in vita al figlio Primo per 50, potranno verificarsi le seguenti situazioni: se Primo accetta l'eredità, egli sarà tenuto a restituire alla massa ciò che ha ricevuto in vita dal testatore (50), formando così un patrimonio da dividere con il proprio fratello pari a 150. In tal caso ai sensi dell'art. 566 c.c., il patrimonio dovrà dividersi in parti eguali e quindi Primo otterrà in definitiva un valore di 75 [(100+50):2). Se invece Primo decidesse di non accettare l'eredità del padre egli potrà trattenere la donazione a lui fatta (50), ma l'eredità verrà interamente devoluta al proprio fratello Secondo, il quale riceverà 100. Si tratta di un conferimento reale, e quindi non va confuso con l'operazione, puramente fittizia, che consiste nel sommare ciò che è rimasto del patrimonio a ciò che è stato regalato in vita. Qui, invece, si aggiunge alla massa ereditaria, che sono i beni che appartengono al defunto al momento dell'apertura della successione i beni che egli ha regalato, quando era in vita, ad alcune categorie di suoi successori. I beni immobili devono essere conferiti per imputazione o in natura, e quindi, ad es., Caio conferirà l'appartamento che gli ha donato il padre; i beni mobili (ad. es un brillante a Tucilia) devono essere imputati per valore (il valore che essi hanno al tempo dell'apertura della successione).